Diagnosi energetica industriale: guida agli obblighi
Il termine per la presentazione della diagnosi energetica industriale si fa sempre più vicino. Il prossimo 5 dicembre scade infatti la data ultima per l’invio della diagnosi energetica all’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Chi non si adeguerà al Decreto Legislativo 102/2014 in materia di efficienza energetica rischia sanzioni pesanti: per ogni sito aziendale in cui non viene prodotta la diagnosi energetica sono previste multe fino a 40.000 €, che scendono a 20.000 € massimo se la diagnosi viene effettuata ma non risponde ai requisiti previsti. A proposito di requisiti, la diagnosi energetica industriale – anche nota come audit energetico – deve rispecchiare i punti della UNI 16247, vale a dire completezza, attendibilità, tracciabilità, utilità e verificabilità.
I soggetti coinvolti nella diagnosi energetica obbligatoria
L’analisi energetica industriale ha come target le grandi imprese e le aziende “energivore”. In particolare, i destinatari del decreto sono:
- Le grandi imprese che occupano più di 250 persone e/o con fatturato annuo sopra i 50 milioni di euro e/o con bilancio annuo totale sopra i 43 milioni di euro (v. direttiva europea 2003/96/CE);
- Le imprese “energivore” così come definite dall’articolo 39 c.1 o c.3 D.Lgs. 83/2012