Calcolo del costo dell’energia elettrica per le aziende

Calcolo costo energia elettrica aziendeIl calcolo del costo dell’energia elettrica permette alle aziende di verificare se l’importo pagato al fornitore corrisponde a quanto effettivamente è stato consumato. La trasparenza, pur trovandoci in una situazione di libero mercato, non è affatto scontata e a farne le spese, oltre ai privati, sono le imprese di piccole e grandi dimensioni. Il problema nasce fin da subito, al momento della stipula del contratto di fornitura. Spesso e volentieri quest’ultimo viene formulato prima di tutto nell’interesse del fornitore, colui che di fatto stabilisce le condizioni di erogazione dell’energia elettrica. Tali condizioni, a loro volta, determinano il costo e dunque la spesa per le aziende. A causa di oneri extra superflui o per il semplice metodo di calcolo previsto, il contratto potrebbe risultare svantaggioso, quantomeno se confrontato con le alternative offerte dal mercato.

STRUMENTI PER IL CALCOLO DEL COSTO DELL’ENERGIA

La situazione dunque è la seguente: da una parte ci sono le aziende, inconsapevoli di come gli operatori agiscano – innanzitutto – per il proprio tornaconto. Dall’altra ci sono gli operatori, forti della possibilitĂ  di proporre qualunque tipo di accordo in virtĂš della padronanza della materia. Un po’ quello che succede con le compagnie telefoniche per i contratti aziendali, o con le banche per l’erogazione di mutui e finanziamenti. Nel caso dell’energia elettrica i meccanismi sono gli stessi. Al minimo campanello di allarme è opportuno prendere in mano la situazione ed effettuare un calcolo accurato del costo dell’energia consumata. Strumenti automatici di calcolo non esistono ancora perchĂŠ le variabili in gioco sono davvero tante (maggiorazioni, IVA, accise…). La soluzione allora è un’altra: verificare la bolletta.

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I consorzi di energia elettrica per le aziende

Consorzi di energia elettricaI consorzi di energia elettrica sono gruppi di aziende che hanno scelto di associarsi per ottenere vantaggi economici e competitivi nella fornitura di energia. Il meccanismo è semplice: grazie all’elevato numero di partecipanti (quella che viene chiamata in gergo “massa critica”), il consorzio ottiene prezzi piĂš bassi e condizioni di favore. La stessa cosa accade per i gruppi di acquisto di energia elettrica, con la differenza che questi ultimi sono formati di solito da un pubblico di privati. Consorzi e gruppi di acquisto nascono in seguito alla liberalizzazione del mercato di energia e gas metano avviata con il Decreto Legislativo n° 79 del 16 marzo 1999. Nel testo vengono usati termini quali “societĂ  consortili” e “consorzi”, definiti come aventi diritto alla qualifica di clienti idonei. Consorzi piĂš o meno grandi sono presenti in tutto il territorio nazionale e svolgono la loro attivitĂ  secondo principi di trasparenza e tutela.   

COME PARTECIPARE A UN CONSORZIO PER L’ENERGIA ELETTRICA

Qualunque azienda ha la possibilitĂ  di partecipare a un consorzio di energia elettrica e gas. La procedura classica prevede la verifica dei consumi in bolletta e la successiva ammissione al consorzio previa compilazione di un modulo e il versamento di una quota associativa simbolica. In tempi rapidi l’azienda potrĂ  beneficiare di tariffe piĂš basse e dunque di una riduzione dei costi. Non solo: molti consorzi propongono interventi di energy management per una corretta gestione delle risorse. In quest’ottica è importante ricordare la maggiore attenzione dei consorzi verso l’impiego di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, geotermico), al punto che alcune realtĂ  di sono specializzate nell’offerta esclusiva di energia verde.

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L’efficienza energetica negli edifici industriali

Efficienza energetica negli edifici industrialiMigliorare l’efficienza energetica negli edifici industriali conviene sotto diversi punti di vista. Al di lĂ  delle scelte ambientaliste, continua a pesare l’inarrestabile rialzo del prezzo delle fonti fossili, ancora oggi la prima risorsa per il riscaldamento degli edifici industriali, l’illuminazione dei capannoni e il funzionamento dei macchinari. La fonte piĂš utilizzata rimane il gas naturale, che da solo copre il 40% del fabbisogno energetico totale del “sistema produttivo”. Seguono petrolio e derivati e da ultimo le rinnovabili, in particolare le biomasse. È evidente come questa dipendenza vada a incidere sul bilancio aziendale e sulla competitivitĂ . Non a caso il colosso Lamborghini, per lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese, ha deciso di realizzare nel 2012 il progetto di un edificio industriale multipiano in Classe A, puntando per il 2015 all’obiettivo carbon neutral. Un modello di efficienza energetica da prendere come punto di riferimento.

DOVE INTERVENIRE PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA ENERGETICA

Il consumo medio annuo dello stabilimento Lamborghini di Sant’Agata Bolognese è inferiore a 8 Kwh/m3, merito soprattutto dell’elevato isolamento termico e, nello specifico, della combinazione di pareti in policarbonato a triplo strato e pareti ventilate ricoperte di lastre ceramiche ultrasottili. Una soluzione alla portata di poche grandi realtĂ  industriali e tuttavia significativa per capire dove e come intervenire per migliorare l’efficienza energetica. Nel caso di edifici industriali giĂ  esistenti, è bene muoversi dopo un’accurata valutazione dei consumi, valutazione che deve includere l’analisi della bolletta. Il report ottenuto permette di individuare gli sprechi della struttura e dell’attivitĂ  industriale a livello di consumi energetici.

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Guida al fotovoltaico sul tetto delle aziende

 Fotovoltaico per aziendeL’impianto fotovoltaico viene installato sul tetto delle aziende per diversi motivi, tra cui spazio e orientamento. La copertura esterna di capannoni, fabbricati e immobili risponde infatti a questi e altri requisiti fondamentali (distanza, accessibilitĂ , ecc…) senza i quali il rendimento dell’impianto non giustificherebbe l’investimento.

È opportuno che le caratteristiche del tetto dell’azienda siano analizzate di volta in volta con estrema attenzione, assicurando una progettazione accurata e un dimensionamento corretto.

Il primo fattore da prendere in considerazione è lo spazio: per quanto riguarda i tetti piani, i moduli andranno montati su basi di appoggio inclinate e distanziate per via dell’ombreggiamento reciproco. Per ogni KW di potenza, dunque, occorreranno dai 10 ai 12 metri quadri circa di area libera. Se invece il tetto è inclinato ed esposto come dovrebbe, lo spazio necessario potrĂ  scendere fino a 7-9 metri quadri per KW di potenza.  

DALLA TIPOLOGIA DI PANNELLI ALL’ORIENTAMENTO DEL TETTO

Se lo spazio è il primo e piĂš importante parametro da valutare, è anche vero che la tipologia di pannelli fotovoltaici influisce e non poco sulla metratura richiesta. Pannelli monocristallini, policristallini o a film sottile reagiscono in modo differente alla provenienza dei raggi solari (luce diffusa o diretta) e questo determina il tipo di installazione e, di conseguenza, l’area da occupare. Essenziale è poi l’orientamento (o esposizione) del tetto dell’azienda, ammesso che si possa usare questo termine e non si abbia a disposizione un tetto piano (in questo caso andranno studiati supporti inclinati). Ideale risulta un’esposizione del tetto a sud, ma vanno altrettanto bene esposizioni a sud-est o sud-ovest. Per quanto riguarda l’inclinazione dei moduli fotovoltaici, questa varia in base alla localitĂ  in cui sorge l’edificio aziendale.

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Illuminazione a LED per grandi spazi e capannoni

 Illuminazione LED per grandi spaziApplicata su grandi spazi, edifici industriali e capannoni, l’illuminazione a LED risulta una delle soluzioni piĂš convenienti per migliorare la qualitĂ  dell’ambiente di lavoro e ridurre la spesa energetica. A fronte di un investimento meno impegnativo rispetto ad altri interventi (installazione di pannelli fotovoltaici, acquisto di veicoli elettrici, ecc), è possibile sostituire le lampade tradizionali con supporti basati su tecnologia a LED, superiori sotto ogni punto di vista. Cambiare l’impianto di illuminazione all’interno di grandi spazi e capannoni significa non soltanto ridurre di oltre il 90% la corrispondente voce in bolletta. I vantaggi riguardano anche la qualitĂ  della luce, la maggiore sicurezza, la flessibilitĂ  di utilizzo, l’abbinamento con sistemi di controllo e gestione (domotica). Un modo intelligente per aumentare la competitivitĂ  della fabbrica o dell’azienda.

TUTTI I BENEFICI DELL’ILLUMINAZIONE A LED PER SPAZI GRANDI

Il primo e piĂš importante beneficio per l’imprenditore che sceglie di passare all’illuminazione a LED è quello di ridurre la bolletta dell’energia elettrica. Una normale lampadina a incandescenza – la cui produzione è stata bloccata per legge in tutta Europa da settembre 2012 – consuma fino a 9 volte in piĂš di una lampadina a LED. A questo bisogna aggiungere la sicurezza dovute alle bassissime temperature di funzionamento, unita al rispetto della normativa in vigore in materia di illuminazione sul posto di lavoro (UNI 12464-1 del 2004). La legislazione prevede il mantenimento di determinati parametri relativi a distribuzione delle luminanze, abbagliamento, direzione della luce, resa dei colori, sfarfallamento e controllo della luce diurna, parametri in cui rientrano i moderni impianti di illuminazione a LED.

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5 idee su come risparmiare energia in azienda

Come risparmiare energia in aziendaPiĂš che di idee su come risparmiare energia elettrica in azienda, sarebbe giusto parlare di settori strategici in cui un’impresa dovrebbe investire per consumare meno energia e tagliare i costi in bolletta. L’ottica giusta è infatti quella dell’investimento, sebbene in moltissime situazioni sia possibile ottenere un risparmio immediato con il solo cambio di fornitore di energia elettrica (ne parliamo a proposito di Fornitura elettrica per le aziende). Senza dubbio, per le aziende davvero interessate al risparmio energetico le soluzioni non mancano e diversificare diventa la parola d’ordine. Tra le tante aree su cui puntare, ne abbiamo selezionato 5 ad oggi piĂš vantaggiose delle altre. È chiaro che ogni azienda avrĂ  le sue necessitĂ  particolari, ma le il valore di questa breve lista di idee rimane pur sempre valido. Iniziamo!

1) RISPARMIARE ENERGIA IN AZIENDA COL CAMBIO DI FORNITURA

Come accennato nell’introduzione, il solo cambio di fornitore di energia e gas (cosĂŹ come il cambio di contratto con lo stesso fornitore) risulta un ottimo punto di partenza per avviare una politica di risparmio nei consumi. In questo caso è bene affidarsi a un consulente indipendente, in quanto interfacciarsi direttamente con le ditte che erogano il servizio significa rimettersi nelle mani di chi lavora, prima di tutto, per incrementare i propri guadagni.

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Efficienza energetica nelle imprese: a chi rivolgersi

Efficienza energetica nelle impreseL’efficienza energetica nelle imprese è un obiettivo comune che può portare enormi vantaggi alla singola azienda e alla collettivitĂ  nel suo complesso. Come abbiamo visto piĂš volte negli aggiornamenti pubblicati in questa sezione, le aree di intervento tipiche dell’efficienza energetica sono molteplici e possono essere suddivise in due categorie. La prima riguarda gli interventi che non prevedono modifiche strutturali all’azienda. Un esempio classico è il cambio di fornitura di energia elettrica o, in alternativa, la modifica del contratto in vigore. Dal momento che le aziende fornitrici operano secondo condizioni stabilite da loro (il cliente deve solo firmare un contratto), spesso e volentieri la semplice mediazione di un esperto porta all’individuazione di contratti e condizioni migliori. Non bisogna dimenticare che quello nazionale è ad oggi un mercato libero, dove accanto ai grandi nomi esistono fornitori piccoli ma altrettanto validi.

INTERVENTI STRUTTURALI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA AZIENDALE

Nel secondo gruppo rientrano gli interventi strutturali per diminuire il consumo di energia e gas. Dall’installazione di un impianto fotovoltaico al cambio delle lampadine con sistemi moderni di illuminazione a LED, dall’acquisto di vetture e scooter elettrici all’uso del solare termico. È chiaro che l’investimento, in questo caso, potrebbe rivelarsi notevole, ma il condizionale è d’obbligo: ogni impresa si distingue per determinate caratteristiche e non è detto che tutti gli interventi siano convenienti a priori. La decisione dovrĂ  essere presa dopo un attento monitoraggio delle performance e delle peculiaritĂ  dell’impresa, d’accordo con il committente e con i suoi obiettivi.

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Agevolazioni per il risparmio energetico delle imprese

 Agevolazioni risparmio energetico impreseLe agevolazioni per il risparmio energetico delle imprese rappresentano un argomento piuttosto controverso. La domanda che rimbalza fra esperti, imprenditori e commercialisti è la seguente: le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica (confermate di recente per l’intero 2014 e per gli anni successivi) valgono anche nel caso di interventi su aziende, capannoni e fabbriche? La risposta è tutt’altro che scontata. Sebbene la normativa sembri indirizzata esclusivamente ai privati, diverse eccezioni riguardano il sistema imprenditoriale. Bisogna inoltre considerare un certo margine interpretativo nel quale rientrano, ad esempio, risoluzioni come la 303/E/2008 e – soprattutto – la 340/E/2008 da parte della stessa ENEA, l’Agenzia Nazionale incaricata di gestire le agevolazioni. In linea generale, possiamo dire che le agevolazioni per il risparmio energetico interessano tanto i privati quanto le imprese. Vediamo perchĂŠ.

IMPRESE CHE HANNO DIRITTO ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI

Un punto di partenza per affrontare la questione è la domanda n° 31 pubblicata nel sito web, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, dedicato all’efficienza energetica e in particolare alle agevolazioni fiscali (http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/). In un passaggio della risposta fornita si chiarisce come, a proposito dell’invio dei documenti:

Ciò vale anche per le unitĂ  immobiliari a destinazione d’uso diversa da quella residenziale (aziende, uffici, attivitĂ  commerciali e produttive) purchĂŠ univocamente definite come singola unitĂ .

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Energy Service Company in Veneto: ci siamo

Energy service company VenetoIn una regione ad alto tasso di industrializzazione come il Veneto, l’Energy Service Company può dare un notevole contributo al bilancio di aziende, imprese e fabbriche. Il compito di una ESCo (acronimo di Energy Service Company) è infatti quello di ottimizzare le prestazioni energetiche del cliente e ridurre la spesa in bolletta. Non si tratta di un lavoro svolto in modo occasionale, ma di un vero e proprio servizio di analisi e assistenza continuativo, con alcune interessanti peculiaritĂ  che meritano di essere approfondite nel dettaglio. La prima e piĂš importante riguarda la condivisione del rischio tra ESCo e committente: la tariffa per la consulenza e gli interventi di efficienza energetica, nello specifico, viene coperta in tutto o in parte – dipende dagli accordi – grazie al risparmio ottenuto. Per dirla con le parole di Wikipedia: il profitto della ESCO è legato al risparmio energetico effettivamente conseguito con la realizzazione del progetto

Wp Energy e la certificazione ESCo come garanzia di qualitĂ 

Altra peculiaritĂ  è il fatto che la certificazione ESCo venga assegnata solo a operatori qualificati. Vale a dire che non tutti i soggetti che forniscono consulenze in ambito energetico possono fregiarsi del titolo di Energy Service Company. Bisogna lavorare seguendo determinate procedure e mantenendo fede all’impegno di conseguire un certo margine di risparmio. Noi di Wp Energy siamo tra le compagnie che godono della certificazione ESCo in Veneto e su tutto il territorio nazionale. Una garanzia di qualitĂ  per quanti desiderano intraprendere un percorso di riduzione della bolletta energetica attraverso azioni come l’installazione di un impianto fotovoltaicoo la sostituzione delle tradizioni lampade con sistemi di illuminazione LED

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Energy Manager: il “mago” del risparmio energetico

Energy ManagerFigura professionale sconosciuta ai non addetti ai lavori, l’Energy Manager potrebbe essere definito, con un pizzico di ironia, il “mago” del risparmio energetico. Il suo ruolo nella gestione dei consumi di elettricitĂ  e gas non porta soltanto vantaggi economici nel breve e nel lungo periodo: in Italia, per le aziende di grandi dimensioni, la presenza di un Energy Manager è obbligatoria per legge. Stiamo parlando della legge n° 10 del 9 gennaio 1991 (Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia), secondo la quale tutte le industrie pubbliche e private che superino una certa soglia di consumo energetico devono avvalersi della consulenza e collaborazione di un Energy Manager. L’obiettivo è chiaro: razionalizzare le risorse ed evitare gli sprechi.

REQUISITI E COMPITI DELL’ENERGY MANAGER

L’Energy Manager deve conoscere il mercato libero dell’energia elettrica, la normativa in materia, le soluzioni di risparmio energetico. Il suo compito sarĂ  quello di analizzare le prestazioni energetiche globali dell’azienda, a monte e a valle di eventuali interventi di ottimizzazione. Interventi che non si limitano all’installazione di impianti fotovoltaici industriali o alla sostituzione delle lampadine con sistemi di illuminazione a LED. Altrettanto importante è la verifica del contratto di fornitura di energia elettrica e gas, troppo spesso a vantaggio dell’azienda fornitrice e non del cliente.

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