L’efficienza energetica negli edifici industriali
Migliorare l’efficienza energetica negli edifici industriali conviene sotto diversi punti di vista. Al di là delle scelte ambientaliste, continua a pesare l’inarrestabile rialzo del prezzo delle fonti fossili, ancora oggi la prima risorsa per il riscaldamento degli edifici industriali, l’illuminazione dei capannoni e il funzionamento dei macchinari. La fonte più utilizzata rimane il gas naturale, che da solo copre il 40% del fabbisogno energetico totale del “sistema produttivo”. Seguono petrolio e derivati e da ultimo le rinnovabili, in particolare le biomasse. È evidente come questa dipendenza vada a incidere sul bilancio aziendale e sulla competitività. Non a caso il colosso Lamborghini, per lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese, ha deciso di realizzare nel 2012 il progetto di un edificio industriale multipiano in Classe A, puntando per il 2015 all’obiettivo carbon neutral. Un modello di efficienza energetica da prendere come punto di riferimento.
DOVE INTERVENIRE PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA ENERGETICA
Il consumo medio annuo dello stabilimento Lamborghini di Sant’Agata Bolognese è inferiore a 8 Kwh/m3, merito soprattutto dell’elevato isolamento termico e, nello specifico, della combinazione di pareti in policarbonato a triplo strato e pareti ventilate ricoperte di lastre ceramiche ultrasottili. Una soluzione alla portata di poche grandi realtà industriali e tuttavia significativa per capire dove e come intervenire per migliorare l’efficienza energetica. Nel caso di edifici industriali già esistenti, è bene muoversi dopo un’accurata valutazione dei consumi, valutazione che deve includere l’analisi della bolletta. Il report ottenuto permette di individuare gli sprechi della struttura e dell’attività industriale a livello di consumi energetici.








