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5 bonus principali per il risparmio energetico in azienda

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Bonus risparmio energetico aziendeL’Italia, in materia di risparmio energetico aziendale, risulta essere una delle nazioni più virtuose di tutta Europa. L’esigenza di ridurre i consumi e abbassare i costi in bolletta, unita alla disponibilità di tecnologie avanzate per il risparmio energetico, ha spinto moltissime imprese a sostenere investimenti significativi in ambiti come la cogenerazione, il fotovoltaico, il solare termico, l’illuminazione LED e l’energy management in generale. Un contributo importante in questa direzione è arrivato dai titoli di efficienza energetica (TEE), meglio noti come certificati bianchi. Questo bonus ha infatti portato vantaggi economici concreti a milioni di aziende che hanno scelto di migliorare l’efficienza energetica degli edifici, dei macchinari, degli impianti di riscaldamento e condizionamento dell’aria, dei sistemi di illuminazione e di tutto ciò che incide sulla spesa per luce e gas.

Il bonus dei certificati bianchi rimane tuttavia la punta dell’iceberg. Ne abbiamo parlato e ne parleremo anche in questo articolo, è opportuno ricordare però che oltre al mercato dei TEE esistono diverse altre forme di incentivazione riservate alle aziende o condivise con il pubblico dei privati. Grazie a questi sgravi è possibile ammortizzare una vasta gamma di interventi spesso onerosi, come ad esempio l’ammodernamento della flotta di veicoli aziendali o come l’adozione di sistemi di domotica industriale di ultima generazione. Vediamo quindi uno per uno, partendo proprio dai certificati bianchi, i bonus previsti al momento in Italia per il risparmio energetico di aziende piccole, medie e grandi in qualunque settore di business.

7 buone pratiche per il risparmio energetico in ufficio

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Risparmio energetico in ufficioObiettivo di un numero crescente di imprese e industrie, il risparmio energetico può contribuire in misura significativa all’efficienza e alla competitività di piccole realtà con più uffici come aziende, ecommerce, società, agenzie di comunicazione e non solo. Rispetto a business più strutturati, quando si parla di uffici il margine di risparmio energetico è certo minore, ma non per questo da sottovalutare. Basta ottenere anche solo un risparmio di 100-150 euro al mese in bolletta per maturare in dieci anni un capitale di 12.000-18.000 euro. Soldi che possono essere reinvestiti, condivisi con i soci o messi da parte per ogni evenienza. Ma dove focalizzare l’attenzione per ridurre i consumi e migliorare le performance dei propri uffici? Senza dubbio ci sono aspetti noti (ad esempio cambiare infissi o impianto di riscaldamento) ma ce ne sono anche altri meno noti e tuttavia altrettanto validi per risparmiare diverse centinaia di euro l’anno. In questo articolo esaminiamo le pratiche principali per il risparmio energetico in ufficio o in spazi di lavoro medio-piccoli.

1) VALUTA LE MIGLIORI OFFERTE DI LUCE E GAS (OGNI ANNO!)

Il primo passo per chi apre un ufficio o decide di intraprendere una politica di riduzione dei consumi è quello di valutare le (migliori) offerte di luce e gas che il mercato propone. Sembra banale, ma le ricerche effettuate per conto dei nostri clienti ci dimostrano che non è così. La liberalizzazione dei fornitori ha portato infatti a una diminuzione dei costi, ma anche al proliferare di tariffe e offerte che risultano vantaggiose solo in apparenza (ad esempio il primo anno). Saper leggere le condizioni e le clausole dei contratti è la base per partire con il piede giusto, ricordandosi di sondare di anno in anno il mercato in cerca di nuove promozioni e sconti sulla fornitura di luce e gas.

ISO 5001: che cos’è, quali vantaggi e come ottenerla

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ISO 5001 efficienza energeticaIn ambito di certificazioni ISO, in Italia UNI EN ISO o UNI CEI EN ISO, la certificazione ISO 5001 si sta confermando come uno degli attestati più importanti per dimostrare la qualità nella gestione della propria azienda, nella fattispecie sotto il profilo dell’efficienza energetica. La norma UNI EN ISO 5001 è focalizzata infatti sull’energia, o meglio sui Sistemi di gestione dell’energia, con una serie di Requisiti e linee guida in materia di efficienza e sostenibilità ambientale ispirati ai più moderni standard di settore. Essere a norma significa adottare una strategia energetica ben precisa che include l’analisi dei consumi, la definizione di obiettivi, traguardi e programmi, il controllo operativo, la sorveglianza e misurazione delle performance e così via. Occorre, in altre parole, intraprendere scelte concrete in direzione di una più accorta e lungimirante amministrazione del fabbisogno energetico e di tutto quanto ne consegue, compresi aspetti solo in apparenza secondari come l’illuminazione o le consegne con i veicoli aziendali. Prima di capire come si ottiene la certificazione UNI EN ISO 5001, vediamo perché un’azienda dovrebbe richiederla e quali sono, di conseguenza, i vantaggi per le imprese che decidono di certificarsi.

Monitoraggio dei consumi elettrici aziendali: come fare

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Monitoraggio dei consumi energeticiCome abbiamo scritto in diversi articoli, il monitoraggio dei consumi elettrici aziendali rappresenta una delle prime azioni da intraprendere per aumentare l’efficienza energetica della propria azienda o impresa. Questo perché, grazie al monitoraggio dei consumi, è possibile misurare l’effettivo fabbisogno energetico di macchinari, impianti, motori e sistemi di climatizzazione, con una serie di vantaggi e opportunità altrimenti impossibili da ottenere. Monitorare i consumi, innanzitutto, significa stabilire un punto zero da cui partire per migliorare le performance dell’azienda. In altre parole, vuol dire porre le basi per un lavoro di energy management concreto, ottimizzato secondo dati aggiornati e fedeli alla realtà. In seconda battuta il monitoraggio dei consumi energetici permette di individuare eventuali sprechi e anomalie, dovuti ad esempio a guasti e macchinari obsoleti. Anche qui, avere più controllo e consapevolezza circa l’andamento dei consumi garantisce una maggiore precisione sulla direzione da prendere.

Consulenza energetica industriale: un esempio concreto

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Consulenza energetica industrialeSono molteplici le strade percorribili grazie a una consulenza energetica industriale per imprese medio-grandi. Una consulenza energetica offerta nel comparto industriale può infatti concretizzarsi nel semplice confronto fra esperti e responsabili, anche a distanza, ma può coincidere con azioni più concrete e mirate, volte a individuare e quantificare eventuali margini di risparmio. Fondamentale è distinguere fin da subito l’interlocutore a cui fare riferimento: la legge italiana è all’avanguardia rispetto ad altri paesi del mondo, avendo istituito figure come l’energy management e realtà come le Energy Service Company (ESCo). È a loro che bisogna rivolgersi quando si cerca di ottenere una consulenza energetica industriale approfondita, tanto più perché alcuni fra i possibili interventi di risparmio energetico successivi verranno ripagati alla luce della riduzione delle spese, cosa che non avviene quando ci si affida a un consulente qualunque. Ma vediamo un caso tipico di consulenza offerta dalla nostra società ESCo.

Conto termico 2.0 e pompe di calore: facciamo chiarezza

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Conto Termico 2 0 e pompe di caloreIn un recente articolo abbiamo parlato del Conto termico 2.0 per aziende agricole, imprese e industrie, ad oggi la più importante forma di incentivazione per chi affronta investimenti di efficienza energetica. Si tratta di un sistema previsto dal D.M. 16 Febbraio 2016 in base al quale vengono erogati ogni anno fino a 900 milioni di euro per interventi di vario tipo. Tra questi abbiamo la sostituzione di impianti di climatizzazione o scaldacqua elettrici con pompe di calore o sistemi ibridi a pompa di calore, da installare seguendo una procedura apposita in collaborazione con società ESCo certificate. La scelta di pompe di calore aria – acqua al posto di caldaie centralizzate o scaldacqua tradizionali non è casuale: questi dispositivi all’avanguardia sono in grado di produrre aria e acqua calda lavorando a temperature più basse e, soprattutto, sfruttando l’energia elettrica invece del gas metano o del GPL, con tagli sensibili dei consumi e dei costi in bolletta.

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